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Biologia cellulare e genetica – Parte seconda: GENETICA

Biologia cellulare e genetica - Parte seconda: GENETICA

Cari lettori e studenti, un testo adatto ad un corso universitario dovrebbe rendere evidente quale sia il suo contributo alla formazione intellettuale e professionale di giovani adulti, cioè come sia in grado di fare acquisire loro nuovi strumenti di ragionamento e nuove capacità di impostare e risolvere problemi. Siamo sicuri che questo testo abbia raggiunto questo obiettivo e che il modo migliore per presentarlo sia tentare di spiegare cosa della genetica affascina noi docenti, cosa ci spinge a continui studi ed approfondimenti per illustrarla nei nostri corsi e perché riteniamo il suo insegnamento fondamentale per la formazione di ricercatori e medici moderni ed utili alla società. Il motivo di fondo è l’intrigante struttura logico-deduttiva della genetica: se i suoi fenomeni potessero essere rappresentati da punti e le connessioni logiche da linee, la genetica non sarebbe né un insieme di punti singoli (pura conoscenza di importanti fenomeni vitali) né una linea continua (serie sequenziale di informazioni più o meno approfondite ed aggiornate). La genetica attrae il nostro interesse perché ci appare come una rete neurale, dove le connessioni logiche fra contenuti rendono quegli stessi contenuti continuamente cambianti e ricchi di nuove implicazioni e significati, ognuno capace di stimolare nuove curiosità e nuove interazioni. Il primo ed importante merito culturale della genetica consiste nell’aver generato ed approfondito la conoscenza del fenomeno evolutivo e di averne dimostrato scientificamente la piena validità. L’evoluzione non è un’ipotesi, né una teoria, come i suoi detrattori ideologici insistono ad affermare senza alcuna prova, ma la cornice di riferimento di tutti i fenomeni vitali, dai molto semplici e piccoli, come i virus, agli organismi superiori e complessi, come l’uomo.

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