Sfogliare le pagine dell’ “Atlante di anatomia fetale con correlazioni ecografiche” di Achille Ianniruberto e Pasquale Rossi induce nel lettore un immediato e suggestivo richiamo alla tradizione antica della rappresentazione del corpo umano, quando l’anatomia era pensata in modo separato dalla medicina e rappresentava un settore del sapere umano al confine tra la stessa medicina, la filosofia, l’estetica e l’arte. Ciò è reso possibile dalla caratteristica di più immediato impatto di quest’opera, vale a dire la bellezza della sua iconografia. L’originalità del presente Atlante è data dal fatto che le correlazioni anatomo-ecografiche vengono stabilite rivolgendosi in maniera sistematica ed esclusiva a preparati anatomici ottenuti secondo sezioni che richiamano il modello di approccio diagnostico dell’indagine ecografica. Un ulteriore e definitivo carattere di originalità è dato dal fatto che nell’impostazione dell’opera viene capovolto il concetto corrente su cui si basano di norma gli atlanti di anatomia del corpo umano relativi alla utilizzazione di metodiche di “imaging”. Infatti mentre nella trattatistica corrente si parte dalla immagine ottenuta con l’indagine diagnostica e si ricerca il raffronto con il corrispettivo anatomico, nel nostro caso si parte dal preparato anatomico e a questo viene associata la relativa immagine ecografica.
Atlante di anatomia fetale con correlazioni ecografiche
