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Elementi di Farmacovigilanza – Dalla ricerca scientifica alla pratica clinica

La farmacovigilanza deve entrare negli studi medici, nelle medicherie degli ospedali, nelle ASL, e, perché no, nelle Università, per rifondare un movimento basato sulla consapevolezza e sulla partecipazione. Sono proprio questi gli obiettivi che questa opera divisa in più volumi si pone: diventare uno strumento di consultazione quotidiana, per aiutare a risolvere i dubbi e le incertezze che sempre accompagnano ogni attività medica. Il volume, intitolato Elementi di Farmacovigilanza, partendo dalla definizione ne tratta le finalità, guidando gli Operatori Sanitari nel cammino delle loro scelte: da dove trovare la scheda a come compilarla, da come sensibilizzare i pazienti a riferire tutto ciò che non va durante qualsiasi terapia all’interazione con i responsabili di farmacovigilanza, fino al riconoscimento di come il corretto espletamento di tale attività possa dare un contributo, unitamente a quella svolta dal resto della comunità scientifica, al miglioramento delle conoscenze del profilo di sicurezza dei farmaci. Di recente il Parlamento Europeo ha approvato una nuova direttiva sulla Farmacovigilanza, con un utile dibattito all’interno del CHMP e dell’EMEA. I punti più innovativi riguardano la possibilità di utilizzare risorse finanziarie sia pubbliche che private per implementare un sistema di Farmacovigilanza attiva, oltre alla costituzione di uno specifico comitato interamente dedicato alla Farmacovigilanza presso l’EMEA. I vantaggi di un sistema di Farmacovigilanza attiva ed efficiente saranno di enorme utilità soprattutto per i cittadini, con la possibilità di evitare, prevenendoli, effetti indesiderati gravi e talora mortali, ma anche per le industrie che eviteranno rischi di gravi responsabilità e quei disastri economici che hanno caratterizzato alcune recenti vicende (si ricordino ad esempio i casi del rofecoxib e della cerivastatina).

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