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OSTEOPATIA IN AMBITO CRANIALE

OSTEOPATIA IN AMBITO CRANIALE

PREFAZIONE Le indicazioni al trattamento craniale sono analoghe a quelle che si riscontrano, in generale nella pratica osteopatica, laddove l’alterato allineamento strutturale, associato ad una ristretta mobilità articolare e tensione del tessuto ligamentoso, crea la possibilità di alterare la cosiddetta “irrigazione nutritiva”, ossia il flusso arterioso. Oltre alla “supremazia dell’arteria”, enfatizzata dal Dr. Andrew Taylor Still, l’osteopatia in ambito craniale aggiunge, quale nutriente per l’irrigazione primaria dei “campi che inaridiscono”, il liquido cefalo rachideo, come ben descritto nell’opera del suo Fondatore “La Filosofia dell’Osteopatia”. “Il liquido cefalo rachideo è nel corpo umano l’elemento conosciuto più elevato… Chi è in grado di ragionare potrà comprendere che questo grande fiume di vita va alimentato ed i campi che inaridiscono subito irrigati, altrimenti il raccolto della salute sarà per sempre perso”. Anche l’alterazione della funzione venosa rappresenta un’indicazione al trattamento sia in ambito vertebrale che in ambito craniale. Le lesioni vertebrali influenzano la sfera craniale e le lesioni craniali quella vertebrale. Si può dire che entrambe le aree forniscano indicazioni al trattamento. Nessuna area limita le indicazioni al cattivo allineamento strutturale e al movimento articolare ristretto, al contrario sono inclusi tutti gli altri fattori eziologici conosciuti. Al fine di determinare cambiamenti nella fluttuazione del liquido, si dimostra d’ausilio l’uso di valutazioni attraverso il senso tattile, in altri termini attraverso la palpazione sia in un ambito craniale che sistemico. Le modificazioni nella fluttuazione del liquido costituiscono indicazioni comuni relative a disordini patologici, acuti e cronici, sia sistemici che strutturali. Il trattamento cranico è prezioso per il ripristino dell’interscambio ritmico e bilanciato. Le valutazioni ed il trattamento sono indicati per i disturbi del sistema scheletrico; i disturbi dei sensi speciali; disturbi respiratori acuti e cronici; affezioni dell’occhio, dell’orecchio, del naso e della gola; lesioni traumatiche; lesioni da parto; disordini mentali e così via. W.G.Sutherland

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