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L’impianto postestrattivo e l’osteoneogenesi (ONG)

L'impianto postestrattivo e l'osteoneogenesi (ONG)

Questo libro nasce dalla volontà di chiarire e pianificare un momento storico importante per l’odontoiatria: la possibilità di sostituire un dente con una protesi radicolare e farla funzionare secondo le regole d’oro della Fisiologia e della Biomeccanica. Durante la descrizione verrà discusso in differenti modi e da molti punti di vista, l’attore principale di questo sistema terapeutico, il vero protagonista che determina il successo dell’intervento. Il tessuto che ripara, protegge, sostiene il nostro progetto: l’osso. Sembrerà quasi maniacale l’attenzione che gli abbiamo riservato ma, dopo tanti anni di osservazioni sperimentali e cliniche, abbiamo capito che qualsiasi tecnica, sistema o tecnologia non sarà mai applicabile se “l’osso” non ne consente la possibilità e, per ottenerla, occorre valutarlo attentamente, mai maltrattarlo, stimolarlo e mantenerlo. Per questo, abbiamo voluto inserire le nostre tecniche postestrattive all’interno di un progetto terapeutico molto più ampio, ma assolutamente necessario per approcciare fisiologicamente e fisicamente alla terapia. Stiamo parlando del “Protocollo Chirurgico Multi Fattoriale” (PCMF) che prevede l’applicazione di tecniche e tecnologie assolutamente non-invasive e sistematicamente biostimolanti. La classificazione delle nostre tecniche è il frutto di tante osservazioni sperimentali, cliniche e terapeutiche, ma la valutazione delle nostre possibilità operative, nonostante siano molteplici e perfettamente protocollate, ci lasciano sempre con la stessa, sola unica certezza: “nessun uomo potrà mai fare un vero dente, però possiamo provare a fare delle buone protesi dentarie” Durante il suo svolgimento, si possono seguire nel testo, passo dopo passo, e con tante immagini, tutte le procedure necessarie per trattare il paziente, fino alla realizzazione dell’obbiettivo terapeutico. L’auspicio è quindi che questo lavoro risulti piacevole, scorrevole ed utile a tutti i colleghi. A questo punto non ci rimane che augurarvi “buon lavoro”.

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