Descrizione
Prefazione all’ edizione italiana Il piede è strumento fondamentale determinante della nostra postura e della nostra capacità di muoverei, nonché strumento conoscitivo da cui dipende la nostra capacità di esplorare l’ambiente che ci circonda, di costruirne e di elaborarne l’immagine nella nostra coscienza. La ricchezza della sua innervazione estero- e propriocettiva contribuisce, durante l’evoluzione psicomotoria, a costruire lo schema corporeo, ovvero la conoscenza del proprio corpo e dei rapporti fra le sue parti, ma soprattutto la percezione del sé, ovvero la capacità di mettere il sé a confronto con gli altri. Il bambino che si porta il piede alla bocca non si rende ancora conto che quell’alluce che succhia è più suo di qualsiasi altro oggetto che porti alla bocca: solo più tardi imparerà ad usarlo come mezzo di esplorazione e di ricerca. Una traumatologia oppure una deformità del piede possono compromettere questo processo di acquisizione e alterare la globalità di quanto già acquisito. Una corretta impostazione di metodologie rieducative, quali quelle descritte in questo volume, può contribuire a riequilibrare un sistema complesso come l’organismo dell’uomo, inteso nella sua globalità di mente e corpo, in cui ogni sottosistema costituisce parte integrante e indispensabile di quella globalità. È noto infatti, secondo la sinergetica, come l’alterazione di un sottosistema induca modificazioni del funzionamento di qualsiasi sistema complesso: i fenomeni di “alienazione” di un atto o di un suo segmento conseguenti ad un trauma inducono chiare modificazioni, non solo dello schema corporeo ma anche della percezione del sé. Si tratta di fenomeni che possono essere transitori e che possono durare più o meno a lungo, in funzione della tempestività e dell’adeguatezza dei programmi riabilitativi (Sacks, Leontev-Zapotec, Formica). Muovendo da queste considerazioni, appare ancor più importante questo volume di Terapia fisica del piede e della caviglia, che offre un chiaro quadro scientifico e un valido strumento di studio a quanti (medici di Medicina Fisica, ortopedici, terapisti) si occupano a diversi livelli della rieducazione di piede e caviglia. In passato questi distretti non hanno avuto l’attenzione che meriterebbero, considerata l’alta incidenza delle patologie che li colpiscono: negli ultimi dieci-quindici anni, molti specialisti invece si sono dedicati a studiare tali distretti sia dal punto di vista anatomo-fisiologico, sia dal punto di vista clinico-terapeutico. Questi studi recenti rappresentano la base dell’approfondita trattazione dell’opera, riguardante l’anatomia e la biomeccanica, l’esame clinico, le patologie proprie del piede e di quelle che comunque coinvolgono il piede, le modalità rieducative fisioterapiche e chinesiterapiche. Di particolare interesse risultano sia i capitoli che affrontano il trattamento ortesico, che nel piede è atto terapeutico preventivo e/o curativo determinante in tutte le fasce di età, sia i capitoli che presentano i protocolli rieducativi dopo atti chirurgici. […]


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