Descrizione
Prefazione all’edizione italiana Quando l’Editore Piccin ed i curatori dell’Edizione Italiana mi hanno proposto di fare la Prefazione a questa Opera in qualità di Presidente della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione sono stato veramente onorato ed orgoglioso per molteplici motivi. Prima di tutto ovviamente per l’importanza che questa opera riveste da sempre nel mondo della Riabilitazione con le sue edizioni originali da diversi anni, e per l’importanza che oggi una edizione nella nostra lingua potrà senza dubbio avere nell’aggiungere qualità, approfondimento, efficacia ed organicità agli interventi di Rieducazione Funzionale di tutte le strutture riabilitative italiane. Infatti molto importante è il contributo sia in termini scientifico-culturali che tecnici che questo testo offre prima di tutto ai Fisioterapisti, ma contemporaneamente ai Fisiatri per sempre meglio consolidare la cooperazione nella conduzione del progetto Riabilitativo attorno alla persona presa in cura. Cooperazione che si può fondare solo su una reale condivisione di fondamenti scientifici ed etici, di linguaggi culturali ma anche operativi e pragmatici, di metodologie e procedure sia di valutazione che di intervento, di parametri di verifica dei risultati specifici e complessivi; solo in tal modo infatti la naturale distinzione dei compiti dei diversi professionisti, e la necessaria differenziazione delle responsabilità nei confronti della Persona possono comporsi sinergicamente in un processo unitario, sintetico, efficace e contemporaneamente trasparente e comprensibile da parte dell’Utente. Poi, per l’importanza che nella Medicina Fisica e Riabilitazione hanno gli strumenti terapeutici, che si riuniscono all’interno della definizione Rieducazione Funzionale (nel “prontuario” della riabilitazione essi ovviamente si debbono integrare con molti altri strumenti ed interventi, da quelli cognitivo-relazionali e psicoterapeutici, ai mezzi fisici, a quelli farmacologici locali e generali, a quelli nutrizionali, a quelli ergonomici ed occupazionali, alle Protesi ed Ortesi, agli Ausili tecnologici, alla chirurgia funzionale e ricostruttiva etc.) per poter costruire il percorso della persona per il recupero della propria Autonomia e della propria Qualità di Vita. Ma è altrettanto vero che talvolta l’esercizio terapeutico può divenire in qualche misura il punto di riferimento centrale e unificante di questo percorso, facendo sintesi anche degli altri interventi terapeutici e portandoli a compimento funzionale ed individuale. Analogamente, come il Fisioterapista, peculiarmente responsabile e competente di tali interventi rieducativi, deve esser capace di correlare il proprio lavoro specifico con le altre valutazioni e trattamenti, talvolta, proprio in forza della priorità che in alcuni casi viene a rivestire il Programma di Rieducazione Funzionale all’interno del complessivo Progetto Individuale, può esser responsabilizzato come case manager della Persona in trattamento. Ma questi motivi di soddisfazione per me potrebbero non avere alcun valore sostanziale, se non fossero così ben raccordati e per così dire rappresentati appieno dai contenuti di questa Opera, dalla sua impostazione ed articolazione. Accanto alla estrema chiarezza espositiva e didattica, (sostenuta anche da una efficacissima impostazione grafica del testo e delle illustrazioni), che peraltro sono elementi tipici delle opere provenienti dal mondo nord-americano, voglio sottolineare la pari chiarezza dell’impostazione culturale, che si manifesta benissimo fino dal primo capitolo, nel quale la metodologia del Progetto Riabilitativo orientato all’Outcome viene definita come fondamento essenziale ed unificante di tutti gli aspetti tecnici successivi: sono trattati infatti nei capitoli successivi con grande approfondimento e completezza tutti i versanti delle funzioni fisiche e del sistema muscolo-scheletrico, ma sempre con la Persona come contesto e come obiettivo. Anche se, per problemi connessi ai tempi di redazione dell’edizione americana, i riferimenti nel testo sono ancora alla superata Classificazione ICIDH, la base culturale e scientifica è già fortemente incentrata sui principi, che sono oggi rappresentati molto meglio nella nuova ICF – Classificazione Internazionale del Funzionamento e della Salute – dell’OMS, che è stata adottata anche dal nostro Paese. Questa impostazione modernissima e molto valida, che informa di sé tutto lo sviluppo recente della Riabilitazione nel mondo, si manifesta ancora nei primi capitoli dedicati alle metodiche di valutazione e trattamento, e si conferma poi con grande efficacia nei successivi capitoli dedicati alle modalità di presa in carico nelle diverse condizioni cliniche disabilitanti. Vengono presentati e sostanziati dei precisi Programmi di esercizi sempre però orientati non soltanto sulla specifica patologia quanto invece sulla complessiva gestione della Persona e delle sue problematiche di autonomia individuale. In tal senso queste proposte terapeutiche si distinguono molto nettamente per completezza riabilitativa, da altre che spesso siamo costretti a vedere applicate ancora nel nostro Paese, e che sono limitate alla miope analisi del solo fatto disfunzionale e del solo approccio biomeccanico. In tal senso è ad esempio da sottolineare positivamente come gli aspetti cardio-respiratori e vascolari della Persona siano sempre affrontati, come è giusto per l’importanza che rivestono sul piano valutativo, del trattamento e della prognosi in ogni fattispecie clinica, oltre che approfonditi con specificità e completezza. Ultima segnalazione di qualità, tra i tanti pregi di questa Opera, che ritengo doveroso fare in questa mia prefazione per i colleghi Fisioterapisti e Fisiatri italiani, è relativa ai capitoli conclusivi di appendice dell’Opera dedicati alle “linee guida”; anche in questo caso si manifesta con forza l’attitudine prima scientifica e poi operativa degli Autori e del mondo riabilitativo nord americano che così bene rappresentano. E cioè l’onestà culturale di sapersi confrontare sempre con i principi della Buona Pratica clinica e terapeutica, in Riabilitazione come è doveroso al pari di ogni altro settore della Medicina. Questa profonda esigenza culturale, ma anche etica e deontologica, che tutti debbono sentire e praticare quotidianamente, dell’esser in ogni momento sottoposti a verifica, a misura ed a confronto con tutti gli altri alla pari, di esser sempre sottoposti al giudizio prima di tutto delle Persone prese in cura, che sono gli Utenti ma al tempo stesso i datori di lavoro, è una delle cose che il mondo della Riabilitazione Italiana sta progressivamente facendo propria, ma che, senza dubbio, questa Opera concorrerà positivamente a diffondere. Prof. ALESSANDRO GIUSTINI Direttore IRCCS Montescano – Fondazione Salvatore Maugeri Presidente SIMFER
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