Descrizione
Trad. di M. Milani, M. Nardini, A. Pesce, rev. di M. Bolognesi Negli ultimi venti anni si sono verificate due rivoluzioni fondamentali, che hanno cambiato il modo di pensare dei biologi e hanno influenzato il modo in cui gli esperimenti sono ideati. Queste due rivoluzioni sono correlate, sebbene abbiano basi sperimentali molto diverse. La prima è stata la rivoluzione strutturale: lo sviluppo di tecniche per visualizzare un modello di una macromolecola in tre dimensioni, e per manipolarlo, ha fornito uno strumento potente per predire il risultato di un esperimento e per interpretare i risultati di un’ampia gamma di esperimenti. La seconda è stata la rivoluzione genomica: la disponibilità delle sequenze di tutti i geni, e di tutti gli acidi nucleici che intercorrono fra loro, nei genomi di organismi che vanno dai batteri all’uomo è un’introduzione alla descrizione di come lavora una cellula nel suo complesso. Le relazioni reciproche fra i geni in una cellula forniscono la base per descrivere il meccanismo per cui la cellula vive e muore. Gli autori pongono le domande a cui queste tecniche stanno fornendo risposta. Qual è la relazione fra la descrizione chimica di una proteina e la sua reale struttura tridimensionale? Qual è la relazione tra la struttura tridimensionale e l’apparato che determina una reazione chimica o che riconosce un’altra molecola? In che modo la sequenza di un gene codifica non solo la sequenza di una proteina ma, quel che più conta, anche la struttura tridimensionale della proteina, e infine la funzione di quella proteina? Questo libro non intende dare una spiegazione dettagliata dei molti metodi sperimentali su cui si basa la conoscenza attuale della struttura e della funzione delle proteine, quanto piuttosto fornire una visione concisa e critica di ciò che è conosciuto ad oggi.
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