Descrizione
Due sorelle avevano un’arancia. Entrambe pretendevano l’intera arancia e avevano le loro ragioni per volerla: il litigio appariva inevitabile. Alla fine divisero a metà la loro arancia. La maggiore, irritata, bevve una mezza spremuta e buttò via la buccia. La minore, ancora più stizzita, usò la sua mezza buccia per fare una insipida torta e buttò via il succo che non la interessava. Avessero parlato, avrebbero scoperto di poter avere un’intera spremuta e un’intera buccia con cui preparare un’ottima torta. In molti casi, conflitti apparentemente insanabili coinvolgono aspetti assai diversi. La mediazione in caso di conflitto non equivale a cercare insipidi compromessi in cui entrambe le parti si sentono, in parte, perdenti. È un’arte che fa appello all’intelligenza emotiva, una modalità fatta di ascolto, di riformulazione dei termini del conflitto, di comprensione delle reali motivazioni delle parti in causa. Si tratta di una disciplina indispensabile in ambito giudiziario, nel counselling familiare, in azienda, a scuola, in psicoterapia. Comprendere e superare un conflitto spesso permette di rinnovare e migliorare una relazione. Molto meglio che andare freddamente d’accordo. Un testo sulla mediazione e sulla risoluzione dei conflitti tratta anche della nostra vita, delle nostre scelte e delle nostre emozioni, non solamente delle tecniche della nostra professione. Il conflitto ci interpella sulla capacità che abbiamo di relazionarci con gli altri e ci svela insieme l’autenticità o la falsità, la profondità o la superficialità del rapporto con noi stessi. Crescere nella competenza relazionale ed emotiva significa potenziare la nostra capacità di modulare, di sviluppare tale rapporto in vista del nostro benessere.
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